
Il run del Picchio è un raduno simpatico che facciamo sempre molto volentieri. Sarà il nome che lo rende simpatico? E’ carino il picchio dai, è un volatile dalla faccetta allegra, dall’espressione gioviale. Se si chiamasse, che ne so, run del ciauscolo (tanto per citare una cosa tipica marchigiana), c’annavi uguale? Avoja!!! Comunque dai il Picchio ci piace e le Marche pure. Jesi non è propriamente dietro l’angolo, ma neanche lontana e tra riffe e raffe i nostri bei 800 km, chi più chi meno, li abbiamo macinati in questo ultimo we di aprile.
La partenza abbastanza presto perché a noi romani ce piace conquistà i territori adiacenti, ma soprattutto ce piace conquistà la tavolata del Ristoro Appennino a Campodiegoli dove arriviamo alle 12 tipo. Una stradina niente male che solo all’idea di doverla rifare al contrario, quella povera crista della Grappasonni non me l’avete fatta magnà tanto era il pensiero.

Durante il pranzo qualcuno deve aver detto: “Al mio segnale scatenate l’inferno”. E così è stato. Pioggia, grandine, lampi, tuoni, bombe a mano, trick track. Dal cielo plumbeo è scesa la qualunque. Mentre saliva la preoccupazione di rifarsi quei 50 mt di brecciolino scosceso prima dell’innesto con la strada principale.
Sempre accogliente il Route 76 che raggiungiamo nel primissimo pomeriggio, nella loro concessionaria di riferimento. Noto con dispiacere che gli jesini si sono adeguati all’inflazione, ai dazi e quant’altro e i prezzi non sono più quelli di un tempo che hanno reso il dealer tra i più “esecrati” di sempre. Però la scelta di abbigliamento che c’è a Jesi, non la troviamo da nessun’altra parte. Ebbene, voglio, anzi esigo, che venga messo agli atti che non ho fatto acquisti… cioè volevo dire grandi acquisti non li ho fatti… giusto due magl… no forse tre, ma brutte eh! Quindi se, per caso, qualcuno, carinamente, dovesse riferirlo al mio di dealer, sappia pure che le magliette acquistate… non sono degne di nota!!! Ecco.

A questo punto ci dirigiamo a Monsano dove ci attende una modernissima location. Parcheggiamo le moto ognuno davanti alla propria camera in vero stile motel americano, ma di lusso! Il merito della scelta va al nostro Fabio Ragone alla sua prima, e riuscitissima aggiungo, esperienza da activity nel nostro Chapter. La sua professione, nonché la sua natura lo ha portato a muoversi anzitempo e con il supporto e l’esperienza di Cristiano, possiamo annoverare il run del Picchio come uno tra i più riusciti. Pensa c’ha comprato pure la musica di sottofondo in bagno… le luci soft tutte colorate, noi tutta la stanza con le luci soffuse rosse… a Glò mannaggia che ce famo co e luci rosse io e te? Niente… spegni ste luci va!!!
La location della prima delle due serate sta a 150 mt dal nostro albergo e quindi si va baldanzosamente a piedi. Daje Glò, se po beve stasera, rigorosamente gin tonic ed altrettanto rigorosamente offerti da chiunque. Cena servita e già questo ci piace. Scopro che l’amatriciana non sappiamo farla solo noi romani ma pure a Jesi so bravi, avrei da obiettare il tipo di pasta… coi sedanini facce pasta burro e parmigiano suvvia. Birra a volontà yeahhhh.

Iniziamo a farci largo sulla pista, la serata decolla verso mezzanotte, per protrarsi fino alle 3, noi del Forvm per non farci parlare dietro, siamo sempre gli ultimi ad andare a dormire. Poi io e la mia compagna di merende parliamo fino alle 4 dicendoci un sacco di cose intelligenti ahahahahahah, ma questa è un’altra storia…
Bella colazione il sabato e bellissimo giro tra le colline e la riviera del Conero. Una manciata di un centinaio di kilometri ci ha accompagnato tra curve morbide e panorami suggestivi. Pausa caffè e selfie di rito con lo sfondo di Sirolo e Numana, due dei posti più incantevoli della riviera marchigiana. Si ritorna in concessionaria per il pranzo ai food truck dove ci ricongiungiamo col direttore e vice partiti in differita.
I ragazzi del primo liceo vanno alla gita di classe alle grotte di Frasassi. Sappiate che sono claustrofobica, che faccio entro? Non entro… vabbè entro, no no scusate forse sarebbe meglio che io vi aspetti fuori… dal nulla poi appare una visione celestial… ma scusate chi è? Che fa? Entra con noi? A be allora devo entrà, eh niente so guarita dalla claustrofobia! Belle le grotte, bellissime, rimarranno impresse nella mia mente vita natural durante, soprattutto perché… oh adesso basta!

Pure i gecocedroni e la gara di sputi faranno parte dei nostri ricordi più reconditi. Non faccio nomi, chi c’era sa e chi non c’era ce poteva sta. Non toccate le stalagmiti! Non leccate le stalattiti! Ciaone proprio.
La serata del sabato al Miami club, collaudata location con cena a buffet. Il buffet… venga messo agli atti anche questo: alla sottoscritta, alla first lady e a Spillo non piacciono i buffet. Ma la gente che si mette davanti al buffet col piatto in mano pieno di roba e che non se sposta… ma che problemi c’ha! E poi davanti al buffet MUTI DOVETE STARE CA… VOLO! (ogni promessa è debito…). Vengono, come di consueto premiati i chapter partecipanti al raduno e il direttore sale sul palco, accompagnato da Elisa la socia più giovane del nostro Forvm.

Verso le 3 arrivano i bomboloni alla crema, al cioccolato, al pistacchio, un ultimo gin tonic come fosse un cappuccino e tutti a nanna!
Anche la domenica ha avuto un pranzo degno di essere ricordato. I fegatini di pipistrello, è una delle tipiche specialità che preparano ai raduni quando sanno che partecipa pure Nocciolina.
Conclusioni: Le Marche sono belle, il Route 76 è ospitale, il Forvm è magico, i road sono preparati, il safety soddisfatto della perfetta colonna delle oltre 50 moto, gli activity so mitici e all’head non gli piaceranno i buffet ma il resto gli piace tutto e sceglie per noi, in modo geniale, i percorsi più belli. Lancio un bacio al volo al fotografo che ci ha fatto degli scatti da paura.
Scibel
