Profumo di Natale, profumo di colori

Ogni anno la stessa storia, ogni anno le stesse facce, ogni anno le stesse situazioni, ogni anno gli stessi cicaleggi… eccallà un altro racconto che farà terra bruciata, un altro racconto che farà chiacchierare chi, nella vita, non ha altro da fare.

AHAHAHAHAHAHAHAHA nooooooo. Sto scherzandooooo!!! Ogni anno si provano le solite, bellissime, entusiasmanti emozioni, risate, sentimenti dovuti alla volontà di stare insieme, alla gioia di aspettare quel proiettore che per 3 minuti, spara sul telo bianco il tuo nome insieme alla tua foto. Me li daranno? Non me li daranno? Se non me li danno… perché? I raduni li ho fatti, in club house ci vado, perché non dovrebbero darmeli? In pochi minuti il tuo cervello chiama il surrene… il quale sentendosi cercato ti spara nel sangue l’epinefrina e man mano che si avvicina la lettera del tuo cognome, ti fai tante di quelle “pippe mentali” che non è più possibile controllare. Ti chiamano, e con la faccia inebetita, ti avvicini, ti prendi un sacco di schiaffi, cazzotti, calci e ridi, contento e felice che il direttivo “te da un sacco de botte”. E tutti gli altri che i colori li han già presi negli anni precedenti… vedono la scena, e son ben contenti che tu prendi quei “colpetti” inferti come fossi il loro peggior nemico.

Li vuoi i colori? E allora stacce!!! È tradizione.

Ma ora veniamo alla parte seria del racconto, chi ci rimette in riga e ci ricorda cos’è e cosa rappresenta il gilet che indossiamo è il nostro Director. E non ce lo dice in gaelico, ce lo dice in un perfetto italiano, quindi comprensibile a tutti. Capiamolo bene!

«Il nostro gilet, prima ancora dei colori è il simbolo di appartenenza e, in quanto tale, non va vissuto come fosse una cravatta».

Indossiamolo fieri, orgogliosi e positivi e se anche non fosse al momento “colorato” il senso di appartenenza sussiste in egual misura. E aggiungo anche che, nel momento che il direttivo decide che il nostro gilet deve essere colorato, aumentano in un certo senso le responsabilità. Responsabilità intese come comportamenti. L’educazione e il rispetto del prossimo è la base di ogni rapporto umano, dopo subentra il carattere. Può piacerti o non piacerti, puoi instaurare amicizia come anche no, ma abbiamo sempre rispetto di chi vive, respira, ha un cuore, due gambe due braccia, esattamente come noi. Siamo tutti uguali, è solo la testa che fa la differenza.

Bella festa, collaudata location, buon antipasto (ma solo quello, il resto aveva il retrogusto) bel babbo Natale, dolcissimi i bimbi ognuno con il proprio dono.

Un lungo applauso a chi non c’è più ai nostri occhi ma è dentro il nostro cuore per sempre. Grazie al mio Chapter, ad ogni singola persona del direttivo, che dà il massimo affinché tutto sia vissuto da noi soci come divertimento e gioia. E complimenti a tutti i colorati. Buon Natale.

Arrivederci al prossimo anno.

Scibel, ph Grimax63

Harleysta dal 2011 con la mia Forty-Eight ho girato l'Italia e non solo! Sono, dal 2014, socia del Forvm Roma Chapter, mi occupo di salute e benessere e mi diverto a giocare a fare la blogger. Oltre al presente blog ne posseggo un altro visitabile qui www.scibel.blog Ho anche un e-commerce: scibel.goherbalife.com

1 Commento

  1. È sempre un piacere partecipare a questo evento, ma col tuo racconto si rivivono i momenti che tutti noi abbiamo vissuto con grande emozione, grazie Sci

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