Il 9 e 10 aprile un gruppo di amici, del Forvm Roma Chapter, si è riunito per avventurarsi in un altro carinissimo rvn. Il Rvn del Picchio, svoltosi a Jesi. È una città di antiche e importanti tradizioni industriali che le sono valse, sin dalla fine dell’Ottocento, l’appellativo di “Milano delle Marche”. Incontro mattutino, con caffè al seguito, all’autogrill Salaria Est sulla A1 fino a Orte e imbocco della E45 fino al bivio per Fabriano e arrivo a Jesi ora di pranzo. Accoglienza in concessionaria del chapter Route 76, per un ricco buffet con prodotti tipici marchigiani, e noi, per niente affamati, abbiamo dato fondo a tutta la nostra simpatica “ingordigia” per ripulire tutti i vassoi del pranzo. Riceviamo gradevolissimi gadget e partiamo alle 15 per un piccolo rvn (circa 600 moto) con rientro a Jesi e sosta al Man Cave Cafè, un locale per veri biker!
Piccolo riposino in albergo, cambio vestiti d’obbligo, aperitivo sostanzioso, e in alcuni casi anche doppio, in quel di Jesi, offerto assolutamente in modo volontario da un farmacista che era lì per caso… (ihihihih)… e via per la seratona in discoteca al Miami Disco Club a Monsano. Cena e spettacolo rock al 100%! Tributo ai Deep Purple eseguito magistralmente dal gruppo Perfect Strangers. Si fa tardi, l’albergo ci aspetta ma non per andare a dormire. Il caso ha voluto che davanti al nostro albergo ci fosse una pasticceria aperta fino a notte inoltrata. Svaligiata di ogni prelibatezza, ci abbuffiamo fregandocene dello zucchero a velo che svolazza dalla punta del naso fino alla punta delle scarpe.
Belli satolli e con glicemia ai massimi storici ci svegliamo il mattino della domenica per andare di corsa a fare… colazione! Chi l’avrebbe mai detto! Alle 11, chiaramente dopo la seconda colazione in concessionaria, si parte per il rvn direzione Senigallia. Senza sosta per arrivare al pranzo al Finis Africae Country House. E che facciamo una volta arrivati al ristorante?… No vabbè non ve lo dico! Vi dico solo che ricorderò gli strozzapreti col guanciale per il resto della mia vita! Rientro a Roma in serata.
Ma l’origine del nome Rvn del Picchio? Ecco qua…
La leggenda narra che Pico, figlio del Dio Saturno, si era pazzamente innamorato della Dea Pomona, divinità protettrice di giardini e frutteti e che, per entrare nelle sue grazie e nel suo palazzo, si era travestito da vecchia. Pomona accolse come una buona amica la vecchia che le si presentò, quando stimò il momento giusto Pico riprese le sue vere sembianze, un cambiamento che fece certo effetto alla Dea la quale finì per cedere alle richieste dell’innamorato accettandolo finalmente per sposo.
La Dea Circe, innamorata, ma respinta da Saturno, padre di Pico, volle vendicarsi sul figlio e trasformò Pico in un uccello: il mitico PICCHIO!! Che mantenne i colori del mantello (la testa è rossa) e della borchia (il collo è giallo)!
Questo Picchio, che nel frattempo si era consacrato al Dio Marte, incontrò una tribù di giovani Sabini che, in viaggio alla ricerca di nuove terre, era scesa dal reatino verso l’Adriatico. Il Picchio si posò sulle loro insegne, un fatto che venne interpretato come un segno della benevolenza degli dei.
I giovani Sabini si stanziarono lungo le rive del Tronto, li dove l’uccello si era fermato… nacque così il popolo Piceno!!! Il Route 76 ha voluto chiamare il proprio Rvn con il simbolo della regione Marche, per rievocare questa leggenda. Di fatto, questo rvn giunto al suo secondo anno come evento ufficiale Hog, vuole portare a conoscenza le bellezze delle Marche, dove mare e monti si fondono, creando un paesaggio di colori e profumi davvero suggestivo.
Scibel
Foto di Max Grilli